Ho fatto passare il tempo per permettere al mio sentire di esprimersi lucidamente.
E’ stata una Convention che mi ha mosso, a volte commosso, e che mi fa dire “Grazie FCE, la mia crescita professionale e personale ha ricevuto in dono un mattoncino in più, e non era scontato”.
Ed è un percorso che prosegue spedito dalla IX Convention (Bologna): FCE ha dato seguito, anche in termini realizzativi e comunicativi, alle iniziali intenzioni di volgere uno sguardo sempre più attento alle esperienze di chi vive mondi professionali non direttamente coinvolti nella Meeting Industry (a proposito, una collega ha proposto durante la Convention che d’ora in poi questa sia la denominazione ufficiale del nostro settore, abolendo Mice, turismo congressuale, etc.).
Paolo Iabichino, Chief Creative Officer del Gruppo Ogilvy & Mather Italia e Sebastiano Zanolli Scrittore e Speaker Motivazionale (ma li definirei più semplicemente “consapevoli lettori del presente”), mi hanno colpito, appunto, con le loro “letture” di ciò che accade nel presente (perché il futuro era ieri) nel mondo della comunicazione delle grandi aziende produttrici di beni servizi.
Vince “chi prende posizione” ha spiegato il primo.
Badwaiser entra a gamba tesa nel superbowl che si svolge a pochi mesi dalla vittoria di Trump e prende posizione perché lo spot racconta la nascita di questa birra americana attraverso le vicende drammatiche ma di successo del suo inventore , un emigrato; Wind racconta la struggente storia di un padre da parte del suo maturo figlio, che, dopo tentativi subito interrotti di contatto attraverso il cellulare, si risolve in una dolcissima scena di incontro “dal vivo”.
Sebastiano Zanolli ha aperto il suo intervento facendoci capire come la nostra energia sia spesso consumata da aspettative elaborate dal nostro infaticabile (si fa per dire, perché invece si stanca parecchio) cervello: gli animali riposano fino a quando hanno fame, l’umanità invece non riposa quasi mai perché è in moto per far fronte alle attese che la mente le propone di continuo.
Il fattore umano.
Anche Derrick de Kerckhove, sociologo, giornalista e direttore scientifico di Media Duemila, pur se con uno stile diverso, ha dato spunti sulle attenzioni che bisogna porre sul fattore umano, parlando dell’arte dell’incontro in un mondo che cambia.
E anche in chiusura su temi tornati di stringente connessione con la Meeting Industry e i grandi eventi, l’interesse e l’empatia sono rimasti alti: Paolo Verri Direttore Matera 2019, mi ha fatto sognare con la Piazza di Matera che accoglieva la scelta di quella meravigliosa terra come destinazione eletta Capitale europea della cultura 2019 e con il racconto di come si è arrivati a quel successo e di cosa si sta facendo ora per meritarlo.
Ancora, la testimonianza di Roberto Daneo, Direttore Comitato di Candidatura Expo 2015, socio fondatore di WePLAN, ha esaltato le qualità professionali e relazionali che occorrono per realizzare eventi di quella portata.
Questione di “presenza”.
Insomma bello (il Museo dell’Alfa Romeo è stata un altro booster di concretezza e competitività) e utile, ma, come sempre, sono stati i volti, le parole, i gesti dei presenti a decretare il successo di una Convention che, come ha ricordato la nostra Presidente, vive attraverso le persone che mettono il loro impegno al servizio dell’ Associazione.
Francesca ed io ne facciamo parte con orgoglio.
Paolo