Come nasce
Questa bella storia nasce da un incontro di aprile 2016 con il Municipio IX del Comune di Roma, nella persona del Presidente Andrea Santoro e degli Assessori Stefano Michelato e Simona Testa con l’intento di sviluppare idee per Roma sul tema della Meeting Industry.
E così il Municipio da una parte e Integrare (con Paolo e Francesca Novi) e Performare (con Maurizio Piccinetti e Luca Menenti) dall’altra, animati da coraggio, voglia di fare e buone idee decidono di provare a mettere in una stessa stanza, a confronto, i principali attori romani della Meeting Industry per stimolarli a tirare fuori Idee e Impegni in modo concreto.
Sembrava un’impresa impossibile perché l’unica data disponibile era di lì ad un mese ma la determinazione e la coscienza della necessità di un momento di scambio come quello ha fatto superare tutte le difficoltà e ha portato il 6 maggio mattina, alla Ex Vaccheria di Via Giovanni L’Eltore all’EUR, protagonisti di spessore appartenenti al mondo degli operatori e a quello delle istituzioni che, insieme ai tanti partecipanti all’incontro, hanno dato vita a qualcosa che ci auguriamo possa essere replicato presto e con costanza.
L’incontro e gli interventi
Lasciate che vi guidi attraverso quella giornata, partendo dall’invito all’incontro, con il quale il Municipio IX , in collaborazione con il Municipio XI e il Comune di Fiumicino, con l’hashtag #diamocidafare, hanno chiesto a EUR SPA, Federalberghi Roma, Federcongressi&eventi, Fiera di Roma, Camera di Commercio di Roma, di confrontarsi sul tema degli impegni e delle idee sulla Meeting Industry..
“Si avvicina il completamento nel territorio del nono Municipio di strutture e infrastrutture che daranno nuovo slancio all’offerta di spazi e servizi per la Meeting Industry. Contestualmente altre iniziative nello stesso campo sono oggetto di progettazione, completamento o riqualificazione nel confinante undicesimo Municipio e nel Comune di Fiumicino. Si configura pertanto un sistema altamente qualificato di supporto e stimolo al turismo business, di grande interesse per le Istituzioni, per le rilevanti ricadute di attività sul territorio, e per gli operatori della Meeting Industry. L’incontro vuole fare il punto sugli impegni e sulle idee che “pubblico” e “privato” possono mettere a fattor comune, permettendo una graduale risalita della città verso ranking del turismo business adeguate alla reputation di Roma e delle sue bellezze”.
In una sala organizzata con una platea semicircolare senza tavoli per i relatori proprio al fine di non creare distanze fra platea e speakers ma condivisione, ha preso la parola Stefano Michelato per salutare e ringraziare tutti i partecipanti ed introdurre i lavori e i rappresentanti degli operatori presenti: Roberto Diacetti per EUR SpA, Giuseppe Roscioli per Federalberghi, Paolo Novi per Federcongressi&eventi e Pietro Piccinetti per Fiera di Roma.
Il primo a parlare è stato Paolo Novi, con una panoramica dei temi da trattare incentrandosi sull’importanza del comparto MICE come tipologia di turismo che ha le maggiori ricadute sul territorio e dunque sull’esigenza di creare un sistema che metta insieme in modo produttivo e collaborativo Istituzioni e operatori rendendo possibile quella sinergia fra pubblico e privato che ad oggi rappresenterebbe un inestimabile valore aggiunto per la città di Roma.
Se infatti l’Europa mantiene un importante posizionamento nel mercato della congressualità, l’Italia e, soprattutto, Roma si classificano in posizione non consona a levatura e potenzialità attrattive. Aggiunge Giuseppe Roscioli che queste considerazioni non riguardano solo i meeting ma anche i grandi eventi per i quali occorre mettere in rete tutti gli asset di Roma superando le difficoltà nella collaborazione fra pubblico e privato e manifestando una chiara volontà politica di investimento sul settore dato che la Meeting Industry è uno dei pochi settori, oggi, con un vero margine di crescita.
Molto interessanti le riflessioni di Pietro Piccinetti che definisce Roma “bella ma inavvicinabile” con gli occhi di chi l’ha guardata per tanti anni dall’estero, ricordando che a Roma per portare a conclusione grandi progetti occorre circa sei volte il tempo che impiega Milano (sempre che si riesca a concludere). “Abbiamo una delle più importanti città per mq destinati al congressuale e per capacità di business eppure ci incastriamo nelle maglie burocratiche di un’amministrazione che per esempio, oggi, rischia di affossare la città mettendo a repentaglio l’ESC, forse la più importante vetrina mondiale data alla città, capace oggi di segnarne il rilancio o al contrario, la ulteriore caduta, in campo fieristico. Senza contare l’indotto e le entrate per tutti gli operatori e i cittadini coinvolti.
Roberto Diacetti apre il suo intervento stigmatizzando il fatto che le parole pianificazione, progettazione e sistema, centrali nella conversazione in corso, sono difficilmente reperibili nel normale vocabolario della produttività romana e più in generale italiana e cita l’esempio di presentazioni di progetti infrastrutturali come quello di Abu Dhabi che guarda addirittura al 2030. Il numero uno di EUR SpA auspica un veloce recupero del gap infrastrutturale per attrarre un turismo ricco per definizione, quello congressuale, che muoverebbe economia anche oltre il settore in senso stretto. L’apertura della Nuvola, nuovo centro congressi, entro il 2016, potrebbe ospitare circa 200/300 mila congressisti l’anno. E’ un’opportunità che non va perduta e che va supportata con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti nell’hospitality e nell’offerta di servizi. E’ questo il modo in cui l’EUR si presenterà al mondo, come un quadrante polifunzionale per lo sviluppo del sistema congressuale.
Come si realizza, dunque, concretamente, questa collaborazione? Con un tavolo permanente degli operatori e delle istituzioni, per esempio, e anche, come suggerisce Paolo Novi e in accordo con i presenti, attraverso la creazione del Convention Bureau Roma (prendendo spunto dalla bella e profittevole esperienza del CB Italia, ad oggi rappresentante della Meeting Industry italiana nei più importanti mercati mondiali). Ma perché a Roma è così difficile? Se è vero che anche a Roma la “resistenza” o addirittura la “resilienza” del sistema privato rispetto alla crisi economica (ormai all’ottavo anno) sono messe a dura prova, con rischi più concreti di default rispetto al sistema pubblico, perché non si riesce a portare a termine una iniziativa come quella del CB Roma obiettivamente voluta e necessaria a tutto il sistema?
Si continua con le idee e con impegni presi, già in via di realizzazione, come il caso, illustrato da Pietro Piccinetti, della Country Presentation che avrà come primo paese ospite l’Iran; oppure come l’invito al coinvolgimento dei grandi produttori di mobilità green per azioni di marketing territoriale che attraggano investitori dall’estero e diano prestigio alla nostra città. Importante la riflessione di Lorenzo Tagliavanti circa la necessità di recuperare velocemente l’arretratezza culturale e infrastrutturale da un punto di vista tecnologico che ad oggi tendono ad escluderci dal mondo dell’economia digitale. Ancora di più quella che riguarda la programmazione per il futuro, senza la quale Roma, oggi, per chi deve investire, rappresenta un rischio troppo grande.
Lo spunto è proprio questo. Come può un privato avere fiducia in un sistema che anche nella componente istituzionale non riesce a proteggere e valorizzare i suoi stessi beni?
E’ stata poi la volta delle Istituzioni, iniziando con il Presidente del IX Municipio Andrea Santoro che ha riconosciuto la necessità di fare squadra e superare l’approccio provinciale alla gestione della città, ancora troppo “seduta” sugli allori del suo glorioso passato. D’accordo Arcangela Galluzzo, Assessore al Comune di Fiumicino, che ne rilancia la centralità nel panorama congressuale romano non solo per la presenza sul suo territorio dell’aeroporto Leonardo da Vinci ma anche e soprattutto per la sua capacità di organizzazione ed iniziative del territorio fra cui l’imminente lancio degli Stati Generali del Turismo.
Maurizio Veloccia, presidente del Municipio XI, chiude il tavolo delle Istituzioni ponendo l’attenzione sulla necessità di ridisegnare la Governance della città e di riorganizzarne la macchina amministrativa pretendendo una maggiore assunzione di responsabilità da parte dei dirigenti pubblici ad ogni livello, assumendosi i rischi del ruolo che ricoprono e senza rimandare decisioni.
Nel momento dedicato agli interventi dal pubblico, di grande interesse l’iniziativa Musei Incontro con la quale si vuol dare visibilità e produttività a reperti archeologici di immenso pregio e valore attraverso esposizioni temporanee presso i più importanti alberghi di Roma. Fiera di Roma si è da subito dichiarata interessata a supportarne la realizzazione a Roma, possibilmente prima che il progetto “romano”, per i soliti iter burocratici, veda la luce prima a Milano che nella capitale.
Insomma, questo evento ha rappresentato per chi ha avuto il coraggio di organizzarlo, un piccolo miracolo e una grande gioia oltre che soddisfazione. E anche chi ha partecipato si è detto soddisfatto da una iniziativa che in modo semplice ha provato a mettere nero su bianco le immediate necessità, idee e impegni per provare a fare da subito qualcosa di concreto.
Durante tutta la mattinata abbiamo preso nota in una matrice di quello che veniva fuori, tanto come idee (rappresentate in rosso) quanto come impegni (evidenziate in verde). Solo una casella era rimasta senza colore alla fine della mattinata: quella sulla necessità di costruire un sistema, una rete fra tutti gli attori della Meeting Industry. Tutti i protagonisti di questo incontro hanno alla fine convenuto di colorarla in verde!!!!!
Conclusioni
L’incontro si è concluso con l’impegno di un primo appuntamento operativo il 27 maggio fra istituzioni e Fiera di Roma per definire il nuovo assetto dei trasporti in vista dell’ESC. Ringrazio chi ha pensato, realizzato e partecipato questa iniziativa che mi auguro rappresenti solo l’inizio di un cammino verso il Darsi da Fare in modo concreto, produttivo, semplice e armonioso.
Francesca